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Posso aggiungere al mio impianto degli irrigatori nelle zone che non sono correttamente irrigate? Un impianto di irrigazione è un sistema articolato che nell’ intenzione del progettista o dell’esecutore dovrebbe essere mantenuto nelle stesse condizioni della realizzazione. Infatti, per quanto normalmente si cerchi di sovradimensionare, a scopo cautelativo, le tubazioni, ogni settore avrà la stesa portata degli altri e questa sarà dimensionata alle reali disponibilità idriche. Questo per dire che aggiungere un irrigatore può significare sbilanciare tutto un settore con un peggioramento globale delle prestazioni. Perciò prima di procedere occorrerà controllare quanti irrigatori e di che tipo gravano su un settore controllando la portata globale con quella garantita dal punto di alimentazione.

Quanto spesso devo irrigare? Occorre in primo luogo verificare che tipo di vegetazione è prevista sul terreno da irrigare: il prato, soprattutto quando ormai assestato, mantiene le radici in superficie costituendo quella che viene chiamata cotica erbosa, in questo caso bagnare a lungo servirebbe solo ad appesantire la zolla facendo migrare l’acqua nella parte bassa del terreno rendendola di fatto indisponibile al prato. Se invece si tratterà di irrigare zone alberate in questo caso il deposito d’ acqua di profondità sarà auspicabile affinché la pianta affondi le sue radici e di conseguenza aumenti la sua stabilità con l’ ancoraggio al suolo. Quindi se in caso di prativo esteso è consigliabile somministrare anche acqua più volte al giorno in modeste quantità mentre per gli alberi è assai meglio somministrare abbondanti dosi anche una solo volta la settimana.

E’ consigliabile dividere la quantità di acqua in più annaffiature giornaliere o bagnare una sola volta più a lungo? Non esiste una regola precisa perché la soluzione ottimale va trovata in relazione alle caratteristiche del suolo e alle sue quote di livello: in linea di massima per terreni di medio impasto è sufficiente un’ irrigazione giornaliera ma in casi di terreni ricchi di argilla o di pendii in declivio è consigliabile frammentare la somministrazione della dose giornaliera per evitare il fenomeno del ruscellamento che oltre a determinare uno spreco di acqua può generare anche fenomeni di erosione.

In quali ore del giorno è consigliabile irrigare? Si raccomanda di irrigare nelle ore più fresche della giornata ovvero durante la notte o nel primo mattino: in questo modo si ottiene il triplice vantaggio di ridurre la perdita di acqua per evaporazione, di ridurre i danni all’apparato fogliare causati dall’effetto lente del sole sulle gocce d’acqua e di ridurre la differenza di temperatura tra la vegetazione e l’ acqua, differenza che può danneggiare la pianta per shock termico. E’ possibile bagnare durante il giorno solo se la temperatura non è molto elevata o se il tipo di vegetazione richiede un terreno costantemente umido.

Quanta acqua devo dare al mio giardino? Il quantitativo d’ acqua che un giardino richiede è influenzato da molti fattori: il tipo di vegetazione, la fascia climatica nel quale si trova e soprattutto la natura del terreno. Normalmente, per terreni di medio impasto, si distribuiscono in Italia dai 2 ai 10 mm. di acqua al giorno, ovvero da 2 a 10 litri per mq. Ovviamente distribuiremo più acqua se l’ andamento stagionale sarà più asciutto o ventoso oppure ne distribuiremo meno se la vegetazione sarà ormai affrancata e quindi più resistente agli shock idrici.

Come lavorano le elettrovalvole? Il principio di funzionamento delle elettrovalvole è assai semplice: l’ elettrovalvole, normalmente chiuse, si aprono solamente quando la sollecitazione del solenoide consente lo scarico dell’ acqua contenuta nella camera superiore che premeva sulla membrana. Venendo meno la pressione interna l’ acqua, spinta dalla pompa, è così in grado di defluire agli irrigatori. Trattandosi quindi solo di un gioco di pressioni contrastanti è assolutamente indifferente, ai fini del funzionamento, la posizione nella quale si trova l’elettrovalvola.

Irrigazione in generale Manuale